Volvo 480 ES, storia di 30 anni di innovazione
A vederla oggi non dimostra l’età che ha. Perché quando ha esordito davanti al pubblico era un’automobile a dir poco avveniristica. Oggi compie 30 anni, ed è un modello che nel tempo non è passato inosservato. (leggi la storia del restauro di questa Volvo 66 DL).
Presentata al Salone di Ginevra, il 6 marzo 1986, la Volvo 480 ES fu una delle automobili che attirarono più attenzione da parte dei visitatori.
Si trattava di una grande novità per la casa automobilistica svedese: infatti era anche la prima Volvo con trazione anteriore prodotta in serie.
Il nome del modello richiamava la station wagon sportiva 1800 ES, uscita di produzione nel 1973. Il profilo basso, a forma di cuneo, con muso affilato e fari a scomparsa ammiccava al futuro, mentre la sezione posteriore tronca con portellone in cristallo era un altro richiamo al glorioso passato della 1800 ES.
Per creare questo modello si erano mossi nomi dello stile come la Carrozzeria Bertone e anche il responsabile Design di Volvo Jan Wilsgaard, ma il progetto definitivo fu quello firmato da John De Vries.
La vettura era innovativa anche all’interno. Poteva disporre di un quadro strumenti che era inclinato verso il conducente e aveva schienali regolabili anche nei sedili posteriori.
Ovviamente, la tecnologia aveva un ruolo fondamentale in questa macchina. Una novità era il computer di bordo. (Leggi la storia della Volvo 780).
Su un’automobile moderna è normale avere tecnologie di questo tipo, ma nel 1986 non era così comune poter leggere in digitale informazioni circa il consumo medio, la velocità media, l’autonomia di percorrenza e la temperatura esterna.
I dettagli della Volvo 480 ES
Sotto il cofano aveva un motore da 1,7 litri di derivazione Renault ed erogava una potenza di 109 cavalli. Così poteva raggiungere una velocità massima di 190 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi. Nel 1998, con il lancio della versione Turbo, il motore arrivò a 120 cavalli.
Ideata per essere un modello di nicchia, la 480 non sfondò nelle vendite, come prevedibile, ma aveva messo le basi per un nuovo corso dell’azienda svedese.
Era, infatti, la prima automobile prodotta in serie a far parte del progetto Galaxy, che aveva l’obiettivo di dare una svolta tecnologica a tutta la gamma del marchio.
Un lavoro iniziato nel 1978. E che due anni dopo ha portato alla creazione del primo prototipo con trazione anteriore
Tra le idee della dirigenza c’era anche quella di realizzare una versione ‘aperta’ della 480 ES che venne presentata al Salone di Ginevra nel 1990. Non si andrò oltre il prototipo, così come per la versione Targa.
Ora, i tre prototipi costruiti di 480 ES cabriolet sono attualmente esposti al Museo Volvo di Goteborg.
La Volvo 480 ES è stata commercializzata prevalentemente in Europa. Ha venduto complessivamente 76.375 esemplari, di cui 22.000 nel Regno Unito.
La sua storia è finita quasi 10 anni dopo la sua nascita, quando dalle catene di montaggio dello stabilimento Volvo di Born, nei Paesi Bassi, è uscito l’ultimo esemplare 1995, per fare spazio poi alla S40.
innovazione? ma in cosa?… In Usa e Jap auto cosi le facevano da anni (e da noi alla fine non è che una versione piu corta di quello che erano le Bmw 2002Touring e le Lancia Beta HPE 10-15 anni prima)- Meccanicamente era una Renault travestita peraltro con mediocri prestazioni e soprattutto (ben la ricordo) mediocre comportamento dinamico (la continua impressione nelle curve di avere la careggiata anteriore piu stretta di quella posteriore tanto che questo “sovrastava” la portata dell’anteriore in situazioni di guida piu estreme.
E