Lamborghini non avrà una storia lunghissima come altri marchi automobilistici di prestigio, ma in poco più di 50 anni ne ha fatta di strada. Ferruccio Lamborghini era un imprenditore di una specie rara, uomini come lui ne nascono pochi ogni secolo.
La proprietà tedesca dell’azienda di Sant’Agata Bolognese ha capito che il patrimonio del Toro è un gioiello, e ha deciso di valorizzarlo. Anche per questo ha lanciato la divisione Polo Storico Lamborghini nel 2016, e adesso ha deciso di darle una nuova casa.
L’ultima aggiunta al complesso di Sant’Agata riguarda proprio il patrimonio di auto d’epoca, a cui è esclusivamente dedicata. Qui succede tutto. I tecnici possono restaurare e certificare le vecchie Lamborghini: ogni modello uscito di produzione da almeno 10 anni, dalla 350 GT alla Diablo.
Oltre a questo c’è anche un vero e proprio tesoro, dagli archivi aziendali a una grandissima quantità di pezzi di ricambio.
La compagnia ha istituito un comitato che si occupa della storia del marchio del Toto ed è responsabile della certificazione delle Lamborghini d’epoca, un po’ come succede con il principale competitor: Ferrari Classiche.
Con il nuovo centro per il Polo Storico, Lamborghini ha aggiunto un altro tassello a un’importante espansione del suo stabilimento in Emilia Romagna. Arriva dopo la nuova centrale elettrica, il laboratorio per le personalizzazioni, e un settore dedicato alle produzione in piccola scala.
Infine, è in corso l’ampliamento della linea di produzione principale. L’obiettivo è quello di riuscire a raddoppiare la produzione, in vista del lancio del nuovo crossover Urus.