Erano passati due giorni dal raduno quando Paolo Brusadin mi chiamò per dirmi che le foto che avevo scattato gli erano piaciute e che le aveva mostrate a Daniele di Quartamarcia, al quale avrebbe fatto piacere se avessi scritto un articolo sulla giornata trascorsa. Sul momento rifiutai, io non sono bravo a scrivere, e come cantavano gli Stadio, “fatico a spiegarmi le cose” . Alla sera però ripensai alla proposta e mi dissi che forse ce la potevo fare.
Quindi, tornando al raduno, posso dire che è stata una giornata fantastica: dopo la partenza, come d’obbligo, dal ranch di Bruno Dorigo (guarda il nostro video sul museo Abarth) a Maniago, in provincia di Pordenone, ci siamo diretti verso Poffabbro attraverso la vecchia strada panoramica, caratterizzata dall’avere la montagna da un lato, lo strapiombo dall’altro e molte curve divertenti. E qui abbiamo trovato una sorpresa: non siamo saliti in corteo ma ognuno distanziato di 15 secondi dal precedente in modo da potersi “scatenare” ognuno a suo modo senza esagerare. Sembrava di effettuare una prova speciale, la strada era tutta libera e c’era gente in ogni dove a scattare foto a noi!
Successivamente abbiamo fatto la tappa ristoro in piazza a Maniago e poi siamo rientrati a Campagna per il pranzo, con alla fine la consegna a tutti i partecipanti della bottiglia di vino personalizzata e di un quadretto di legno con applicato sopra il logo dell’Abarth di metallo. Ho apprezzato che di tutti i piloti sia stato detto il nome, la provenienza e l’auto.
Ora le auto, presenti oltre 200 equipaggi: tra le storiche spiccavano la 037 Rally stradale proveniente dal Veneto, diverse Delta, Ritmo, derivate 500 e 600, Uno Turbo, moltissime A112 (una addirittura replicava il primo prototipo) oltre a 131 e 124. Presente pure la fidata 128 S rossa di Francesco Panarotto ed un’altra 128 Coupè preparata. Tra le molte Abarth moderne ho notato una 124, una 500 americana riconoscibile dai sidemarkers ed una 595 in livrea Alitalia. Gli equipaggi provenivano prevalentemente dal nord-est, ma c’era anche chi veniva da Maranello, da Moncalieri (Torino), dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Francia.
A questo punto bisogna ringraziare Bruno ed i suoi collaboratori perché anche quest’anno sono riusciti ad organizzare un evento quasi unico in regione, riempire la piazza di Maniago di miti a 4 ruote non è facile, da qualsiasi parte ti giravi vedevi potenza e storia. E ringrazio anche quelli che mi hanno fatto i complimenti per la mia Delta LX 1.3 un po’ personalizzata, unica Delta non HF presente all’evento. Queste sono soddisfazioni!
Agostino Sbrissa