Il Muro di Berlino ha portato una serie di macchine molto particolari, che fino alla fine degli anni ’80 rappresentavano un’altra filosofia dell’automobile.
La più famosa di queste è la Trabant, che è diventata il simbolo della Germania dell’Est.
Non si può negare che sia un’auto simpatica, e a modo suo è molto particolare. Incontrarne una in Italia non è una cosa molto comune, anche se gli appassionati nel nostro paese non mancano.
Adesso, però, vi raccontiamo una storia che arriva dalla Polonia. Qui, un appassionato dell’auto tedesca (nei Paesi che stavano dietro la Cortina di Ferro ne girano ancora parecchie) ha creato un modello davvero particolare, che per comodità chiameremo Trabant Turbo. (Un esperimento che ricorda la carrozzeria Mini su meccanica Range Rover).
Il proprietario di questa macchina l’ha comprata nel 2001, con l’intenzione di restaurarla. Dopo aver sistemato le parti esterne e l’abitacolo (come il brasiliano che ha creato un VW Bulli dedicato a Star Wars), ha però deciso di installare un motore più performante, così ha scelto il propulsore 1.1 della Volkwsagen Polo. Negli anni ha continuato a migliorare la potenza dell’auto, montando un 1.3, un 1.8 e poi un 2.0 recuperato da una Golf GTI.
Arrivato a questo punto, però, il proprietario dell’auto ha distrutto in un incidente un’altra delle sue macchine: una Audi TT. E allora è nata una nuova idea: montare il motore 1.8 turbo e la trazione integrale sulla Trabant.
Le prestazioni sono diventate davvero incredibili. L’auto adesso ha una potenza di 270 cavalli e può accelerare da o a 100 km/h in 4,5 secondi. Numeri da supercar.
Per garantire un minimo di sicurezza, su questa Trabant Turbo sono stati montati freni a disco Audi su tutte e quattro le ruote (l’auto di serie aveva in freni a tamburo) oltre all’Abs e all’Esp.
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