Si può prendere una Ferrari 250 GTE e modificarla come se fosse una vecchia utilitaria? A quanto pare sì. Non in Italia, ovviamente, dove il marchio Ferrari è qualcosa di sacro, e a nessuno (probabilmente) passerebbe per la testa di tagliare la carrozzeria o mettere un motore diverso su una supercar prodotta a Maranello.
Perché a volerla vedere anche dal solo punto di vista economico, si andrebbe a comprare un’auto d’epoca molto costosa, ci si spenderebbero molti soldi per realizzare queste modifiche, e alla fine il valore di questa macchina non sarebbe mai alto come quello di una Ferrari originale.
Negli Stati Uniti non fanno ragionamenti di questo tipo (neanche in Inghilterra, dove hanno trasformato una 412 in un pick-up), ed evidentemente non hanno molto rispetto per delle macchine che – per noi di Quartamarcia – sono delle opere d’arte.
Quindi in California, un appassionato di auto di nome Joe, ha preso una Ferrari 250 GTE del 1963, e l’ha trasformata in una hot rod.
Questa auto, che potremmo soprannominare Frankenstein, ha parti provenienti da marchi diversi. Ad esempio, mantiene la carrozzeria del modello originale prodotto dalla casa automobilistica di Maranello. Poi, però, il cofano è stato smontato, e nel vano motore è stato montato un propulsore V8 di origine Chevrolet. Anche la trasmissione originale è stata cestinata e al suo posto Joe ne ha fatta montare una della Mopar.
Uno dei dettagli più imbarazzanti, però, è la vernice. Si tratta di una specie di rosso tendente al bordeaux, fortemente metallizzato. Questa tinta è stata creata da Mitsubishi. Forse potrebbe piacere a un appassionato di tuning, che la può mettere su un’auto moderna con minigonne, alettone, luci al neon, ecc.
Su una Ferrari, però, modifiche di questo tipo sono a dir poco eccessive. È un po’ come prendere un quadro di Picasso e modificarlo con dei disegni fatti da noi.
Meglio lasciar pedere, sembra che il Cavallino rampante sulla griglia di questa GTE stia piagendo. Ma non sarà mai troppo tardi per salvarlo.