Quando in auto c’era il riscaldamento a carbone
Tornando indietro ai giorni di automobilismo prima della Seconda guerra mondiale, alcune macchine avevano un sistema di riscaldamento. La tecnologia in questo settore era agli albori e si trovavano le soluzioni più strane (guarda l’evoluzione dei fari auto).
Ma in realtà, un riscaldamento a carbone d’epoca era un’opzione rara, e pericolosa, come dimostrano i primi riscaldatori che erano alimentati a benzina, ma in ogni caso molte persone non potevano permettersi di pagare il costo extra per avere un riscaldatore montato. La stragrande maggioranza non poteva nemmeno permettersi un’automobile in realtà.
Una possibilità alternativa, comunque, era una scatola riscaldamento, che è stata venduta sul mercato principalmente tra gli ani 20 e gli anni 30.
Questo accessorio, come la maggior parte degli oggetti dell’epoca, veniva realizzata in acciaio e ricoperta con uno strato di tessuto.
Un cassetto di metallo scivola fuori il lato in cui il proprietario dell’auto poteva inserire una mattonella di carbone da accendere.
Il calore all’interno sarebbe poi fuoriuscito attraverso piccoli fori su entrambe le estremità della scatola. Che poi andava appoggiata sul pavimento e così poteva riscaldare i piedi e le gambe del guidatore e dei passeggeri.
Misura circa 35 centimetri di lunghezza, e possiamo immaginare che non emanasse poi un grande calore nell’abitacolo, come si può vedere nella foto di Richard Lentinello. Sempre meglio di niente.
Guardando alle automobili moderne, possiamo immaginare l’evoluzione della tecnologia nelle auto d’epoca. Una cosa comune come il riscaldamento, una volta non era per niente scontata. Invece, si nota anche come il mercato aftermarket sia nato molto presto, e goda di buona salute ancora oggi.