Per celebrare una anniversario speciale, sono arrivate a Monza alcune auto molto difficili da vedere in strada. Non una festa di compleanno qualsiasi ma il ventesimo anniversario della Zonda, la prima creatura della Pagani Automobili. La casa di San Cesario sul Panaro è ormai già diventata una leggenda, entrando di diritto nell’olimpo dell’automobilismo. Quindi il suo fondatore, Horacio Pagani, ha deciso di tenere presso il Tempio della Velocità una grande festa, liberamente accessibile a tutti, bastava solo iscriversi sul sito web della casa. Già dal mattino, prima dell’apertura dei cancelli, si era formata una lunga coda. Segno che la Pagani gode di grande ammirazione e fama tra gli appassionati delle quattro ruote. Nell’area Paddock erano presenti tutte le varianti prodotte della Zonda come la C12, la R, la S, la F dedicata a Fangio, la Revolucion ed infine la C12 Barchetta.
Non potevano ovviamente mancare anche alcuni esemplari della Huayra, sia “normale” che BC, l’ultima nata della casa. Vetture portate da alcuni fortunati privati che se le sono potute permettere. Lo spettacolo, ovviamente, non poteva limitarsi ad una esposizione statica. Dagli spalti sopra i box era possibile vedere le oltre trenta vetture private partecipanti, accompagnate da alcune Mercedes AMG GT R. Tutti equipaggi che hanno seguito Horacio in un lungo tour, fatto per le celebrazioni del ventesimo anniversario, e che sono giunte a Monza come ultima tappa.
Per tutto il giorno le Zonda, Huayra e AMG GT si sono cimentate, suddivise in diversi turni, sul tracciato, dando grande spettacolo ai tanti visitatori venuti. Tutti i proprietari delle vetture hanno dimostrato di essere piloti di polso e di avere il piede pesante, d’altronde chi si compra auto così non può certo essere il classico automobilista tranquillone, che si muove solo per andare al lavoro o a fare la spesa. Gli oltre settecento cavalli di potenza dei dodici cilindri, di provenienza AMG, hanno cantato molto forte e fatto tremare gli alberi del parco, come succede durante il Gran Premio D’Italia.
Nel tardo pomeriggio, è stato possibile anche scambiare foto e autografi insieme allo stesso Horacio, un’occasione che tanti giovani non si sono lasciati sfuggire, creando un ingorgo di gente degno di una rock star. La giornata si è conclusa con una emozionante parata di tutte le vetture lungo la pista, con tutte le varianti di Zonda e Huayra, a salutare ancora i tanti appassionati accorsi a celebrare i vent’anni di una piccola realtà che, a gomitate e con tanta creatività, si è creata un suo meritato spazio tra i big delle auto sportive. Quello che si è celebrato è stata la incredibile storia di un ragazzo che, come noi e partendo dal nulla, è riuscito a realizzare i suoi sogni e che adesso fa sognare tanti altri ragazzi di oggi.
Un uomo che, con una valigia di cartone e pochi attrezzi di fortuna a disposizione, ha realizzato delle auto straordinarie che nulla hanno da invidiare a concorrenti dal marchio più longevo e più noto. La storia di una gavetta ardua, impegnativa, faticosa ma che ha portato ad un lieto fine.