Nissan Patrol, ritorna il mito della Parigi Dakar
Ci sono case che hanno un sacco di storia e magari non la valorizzano, e altre che, con quello che hanno, fanno un sacco di cose per promuovere l’heritage e quindi dare risalto anche alla produzione moderna del marchio.
Una di queste è la giapponese Nissan (leggi la storia della Skyline GT-R), che ogni anno dedica un capitolo di spesa per riportare alla luce vecchi progetti, nell’ambito del piano “Performance Innovation”.
L’ultimo mezzo a godere di questo trattamento speciale è un Nissan Patrol del 1987, che era stato preparato per partecipare alla Parigi-Dakar.
Il fuoristrada giapponese pesa 1.600 chili, e al tempo è stato equipaggiato con un motore turbodiesel a quattro cilindri, di 2.8 litri, in grado erogare una potenza massima di 146 cavalli. Si è presentato alla griglia di partenza della famosa gara a cui si sono iscritti complessivamente 312 equipaggi, che avrebbero poi cercato di completare un percorso di 13.000 chilometri attraverso l’Europa e poi vari Paesi dell’Africa come Algeria, Niger, Mali, Mauritania e Senegal.
La Nissan per l’edizione 1987 della Parigi Dakar aveva portato due mezzi, con i numeri 211 e 212. Il primo equipaggio era composto da Miguel Prieto e Ramon Termens, mentre il secondo dai fratelli Jorge e Hansi Babler.
Il Patrol con il numero 212 fu costretto al ritiro a causa della rottura del camion di supporto, che quindi aveva lasciato l’equipaggio senza pezzi di ricambio. Il numero 211, invece, ha combattuto fino alla fine, ed è arrivato al primo posto tra i mezzi con motore alimentato a gasolio, e nono nella classifica generale.
Dopo aver compiuto la sua missione, il Nissan Patrol 211 è stato donato alla collezione Salvador Claret, un museo a sud di Girona, in Spagna, dove è rimasto per quasi 30 anni. Poi, nel febbraio del 2014 è stato scoperto dai tecnici del Nissan European Technical Center di Barcellona. Sapendo che sarebbe arrivato in fretta il 30esimo anniversario di questo veicolo storico, hanno chiesto al museo di poterlo avere indietro per restaurarlo.
Come hanno dichiarato i tecnici che si sono occupati del restauro, «Il motore era in condizioni terribili. Era impossibile da accendere e molte parti erano pesantemente corrose. Anche l’assale anteriore era molto danneggiato, ma la parte peggiore era di sicuro l’impianto elettrico, che erano stato rovinato dai topi. Volevamo che la macchina fosse rifatta con la massima accuratezza e siamo stati fortunati a trovare i vecchi disegni e manuali di servizio dell’epoca. Così abbiamo seguito alla lettera tutte le specifiche e ricreato perfettamente l’assetto da Parigi-Dakar».
Purtroppo oggi la Parigi-Dakar non esiste più nella sua formula originale. Speriamo un giorno, di rivedere tranquillità nei Paesi turbolenti dell’Africa, e magari il Nissan Patrol sfrecciare tra le dune del deserto.