Oggi è uno dei marchi più famosi del mondo, anzi, è il brand più forte di tutto il pianeta. Sì, stiamo parlando di un mito dell’industria automobilistica e non solo: il Cavallino Rampante Ferrari.
Abbiamo incontrato Emilio Candiani, della storica azienda di incisori OMEA, con sede a Milano. Il suo laboratorio si è occupato di creare il Cavallino, seguendo alla lettera le indicazioni di Enzo Ferrari.
Come ci ha raccontato durante l’intervista che abbiamo realizzato durante Auto e Moto d’Epoca a Padova, il Drake era iscritto al club Baracca, dedicato al più grande pilota italiano, che è rimasto nella storia dell’aviazione.
Baracca aveva come simbolo un cavallo rampante sulla fusoliera del suo aereo, e così Enzo prese spunto, ispirandosi chiaramente a quel logo per creare il suo.
Voleva solo dei dettagli precisi: la coda all’insù perché doveva prendere il volo, che non guardasse a destra ma a sinistra, e non lo voleva con un contorno rettangolare, in modo che non assomigliasse allo stemma della Bugatti.
Quando decise di fare il suo simbolo, Enzo Ferrari disse : «Lo faccia che voli». E come ha sottolineato lo stesso Candiani, che ha avuto il piacere di conoscere di persona il grande imprenditore italiano, l’azienda di Maranello il volo l’ha preso davvero e oggi in ogni angolo del mondo si sa che cosa è e cosa rappresenta il Cavallino Rampante.
Il Cavallino rampante Ferrari lo voleva che guardasse a sinistra per non esdre uguale al Cavallino rampante del Piemonte cavalleria reale (2°)in cui Francesco Baracca era capitano e che porto come effige sulla sua fusoliera quale riconoscimento al suo reparto di origine. Oggi il Piemonte Cavalleria di stanza a Villa Opicina (TS) caserma Guido Brunner e fa parte della brigata alpina julia. il suo stemma che si trova all'ingresso della caserma è il Cavallino rampante (a destra) con sotto scritto "Venustus et audax" (Bello e audace) motto dei dragoni di
Piemonte reale cavalleria (Colori reggimentali Rosso bordato di nero)