Motorshow 2016, arrivano i gioielli del passato
Il Motorshow 2016 rappresenta il ritorno del Salone Automobilistico di Bologna, nel panorama nazionale. Abbiamo assistito alla crescita (e alla nascita) di tante manifestazioni sulle auto d’epoca, ma su quelle nuove l’Italia rimane sempre un passo indietro.
Un pensiero su quello che fanno le case automobilistiche viene spontaneo. Va bene la partecipazione (ormai le presenze sono fisse ad appuntamenti come Milano AutoClassica ed Auto e Moto d’Epoca di Padova), ma sembra non esserci l’interesse a spingere all’interno dei nostri confini. L’ultimo è arrivato con la presentazione del Suv Alfa Romeo Stelvio: perché svelarlo al pubblico negli Stati Uniti a novembre e non aspettare un paio di settimane e fare qualcosa sotto le Due Torri?
Comunque, per noi, la cosa interessante di questo Motorshow è l’area di 4.500 metri all’interno del padiglione 25, dedicata alle auto d’epoca che è stata chiamata in modo non troppo originale e fresco “Passione Classica”. Alla fiera di Bologna arriveranno alcuni esemplari storici dai musei Alfa Romeo, Ferrari, oltre alle esposizioni del Museo Panini, di quello della polizia di Stato e delle Forze armate. In totale ci saranno 117 auto, 21 moto, un autobus e un camion.
Asi porterà in Emilia alcuni esemplari della collezione Bertone, altre auto arriveranno dalla collezione di Corrado Lopresto per celebrare Franco Scaglione, ma non mancheranno anche esponenti delle collezioni Righini, Lamperti, Kaiser e Fumagalli.
Visto che il Motor Show di Bologna è sempre stato famoso per i suoi spettacoli con i motori al massimo in pista, anche l’edizione 2016, quella della rinascita, non farà eccezione. Sabato 3 e Domenica 4 dicembre, si celebreranno le epoche d’oro della Formula 1, quando – a differenza di oggi – questo sport era un’iniezione di adrenalina pura per tutti.
Tra le monoposto, il posto d’onore ce l’hanno due Ferrari: la 312 B3 del 1973 (ex Jackie Ickx e Arturio Merzario) e la 312T del 1972 (ex Niki Lauda e Clay Regazzoni).