Alcune domeniche, nel periodo compreso tra fine novembre e inizio aprile, viene organizzata presso l’autodromo di Monza una giornata dedicata ai privati che vogliono portare la loro auto a correre in pista, una delle poche occasioni in cui gli appassionati possono dare libero sfogo ai loro cavalli potenza senza il timore dei tutor.
È una kermesse che viene portata avanti da diversi anni e che, purtroppo, non sempre riesce ad attirare una buona affluenza di pubblico, cosa dovuta al fatto che in inverno spesso il gelo, la pioggia e a volte anche la nebbia scoraggiano tante persone dal mettere il loro naso e quello della loro auto fuori dal garage.
Ogni domenica di track day viene dedicata ad una tipologia di auto, come le auto italiane o quelle tedesche, ma si tratta più che altro di una formalità poiché ad ogni edizione sono sempre presenti soprattutto auto di categorie differenti.
Il bello di queste domeniche è che ci vengono sempre una gran varietà di persone e di vetture a confrontarsi in pista, dal ventenne con la Punto GT del ’94 pompata in casa, al rampollo della Milano bene con l’M3, dal gentleman vissuto col Duetto, al maranza con la Golf ribassata e coi subwoofer grandi come una betoniera.
Il tema delle giornate erano le auto inglesi e americane domenica quattro e quelle italiane domenica undici. A far bella mostra di sé c’erano un buon numero di Mini, di 500 in varie salse, di Sierra ed Escort Cosworth e di Lotus, quest’ultime sempre presenti nelle fredde domeniche di circolazione turistica. Ai box, come tutte le giornate di circolazione turistica, era presente lo stand di Elaborare, importante rivista di tuning, e con essa un manipolo di auto elaborate ma anche qualche chicca come una Firebird dell’84, replica di KITT, una Fiat 2800 coupè di Ghia e un’Appia seconda serie. Il resto del parco auto presente in autodromo era composto da diverse Impreza Sti, Deltoni, Golf e Bmw varie. Una menzione d’onore per domenica quattro spetta ad una Honda Nsx prima serie, ad una Nissan 200 Zx e ad una Nissan Skyline R32 dei primi anni novanta, probabilmente unico esemplare in Italia di questo modello. Domenica undici sono balzate subito all’occhio una Ultima Gtr rossa, una Maserati Gran Turismo Mc prima serie ed una Lancia Beta coupè assettata apposta per correre.
Per tutta la giornata diversi presenti hanno corso sul tracciato e ogni tanto succede, soprattutto alla Variante Ascari, che qualcuno finisca faccia a faccia con le barriere di protezione ritrovandosi costretto a tornare a casa col carro attrezzi e con l’auto sfigurata.
Si concludono così, con una sana puzza di gomma brasata sotto il naso, due tipici freddi pomeriggi brianzoli. Un evento che meriterebbe maggior attenzione da parte del pubblico e che personalmente riterrei forse più idoneo tenere in primavera e in estate, più che altro per il clima più godibile e la maggior voglia da parte di tanta gente ad uscire di casa. Un’iniziativa che si può solo augurare che vada avanti, anche perché è una di quelle occasioni che permettono tanto di tenere il Tempio della Velocità vivo ed in funzione quanto i privati di solcare il traguardo come i grandi piloti.
Augusto Pellucchi