Mille Miglia 2018, tra rarità e sorprese
Sabato 19 maggio, all’Autodromo Nazionale di Monza, dopo alcuni anni di assenza, è tornata a far tappa la Mille Miglia. Trattasi della rievocazione storica che dal 1977 attira tanti collezionisti, desiderosi di rivivere un po’ dell’emozione dell’omonima gara tenutasi tra il 1927 e il 1957 (se escludiamo le edizioni fino al 1961).
La manifestazione accoglie equipaggi provenienti da tutto il mondo, al volante di una gran varietà di storiche, prodotte fino al 1957, che spaziavano dalle piccole utilitarie popolari alle grosse gran turismo carrozzate dai più prestigiosi carrozzieri.
I primi ad arrivare nel piazzale antistante ai box sono stati gli appartenenti ai club Ferrari e Mercedes, che hanno preceduto la carovana delle storiche. Da tempo, ai possessori di modelli recenti di questi due marchi, viene data la possibilità di partecipare ad una gara di regolarità parallela a quella vera e propria con le storiche, e di emulare le gesta dei grandi piloti del passato. Si sono presentate diverse 488, F12, 458, Slr McLaren, Gt Amg, e tante altre, non solo nelle versioni “normali”, ma anche in quelle prodotte a tiratura limitata.
Più tardi è stato il turno delle vecchiette. Piano piano le vetture si sono posizionate sul piazzale ed è stata subito festa. Sono arrivate svariate Alfa 6c 1750 e 8c in vari allestimenti, Jaguar Xk120, Porsche 356 e 550 Spyder, Lancia Aurelia, e tante altre. Grande affluenza di 300 Sl, sia Gullwing che spider. E tra le sorprese anche la rarissima Nash Healey carrozzata Pininfarina del 1951.
Tra i partecipanti ci sono stati anche alcuni vip come il pilota Giancarlo Fisichella su Alfa 8C Pescara Spider, il cantante Piero Pelù su Giulietta Sprint, l’ex designer della 500 ed attuale direttore di FCA Heritage, Roberto Giolito, su Alfa 6c 1750 e i famosi collezionisti Corrado e Duccio Lopresto su Al-fa 6C 1750 GS Aprile.
Giusto il tempo di sgranchirsi le ossa, far riprendere fiato ai motori e rifocillarsi un attimino che i vari piloti e copiloti si sono poco per volta rimessi in marcia, direzione Brescia.
È straordinario pensare a quanta fatica e a quanti inghippi sono disposti tutti questi avventurieri a sopportare lungo il tragitto per giorni e a quanti acciacchi, colpi e guasti devono sopportare queste vetture. Si tratta di creature ben temprate e che ai bei tempi, senza la tempestiva assistenza delle safety car di oggi, riuscivano benissimo a portare a termine una lunga ed insidiosa maratona, come appunto la Mille Miglia.
Quella che si è tenuta a Monza, ma anche nelle altre tappe della gara, è stata una gioia per gli occhi quanto per le orecchie. Una grande pagina di storia automobilistica che ancora oggi, più che mai, anche fra i giovanissimi, continua tanto a far sognare.