Milano Autoclassica, tre motivi per cui ci piace
Milano Autoclassica è un Salone giovane. Non può reggere la competizione con Auto e Moto d’Epoca di Padova, che ha una storia ultratrentennale ed è un punto di riferimento per gli appassionati che cercano pezzi di ricambio e oggetti di ogni tipo.
A noi di Quartamarcia, la manifestazione piace. In primis perché va oltre il canonico evento dedicato al motorismo per come viene inteso in Italia. Milano AutoClassica è bello da vedere: si trovano poche guarnizioni di testa, ma si possono vedere un sacco di capolavori.
Non parliamo delle auto in vendita… noi i prezzi li guardiamo solo per curiosità e a volte per farci una risata: crediamo che gli acquisti vadano fatti altrove (qui il commento del nostro Flaminio Massetti sui prezzi di Padova). Ma un’altra cosa di cui si saranno accorti in molti, è che tra i padiglioni di Rho è passata tanta gente che di auto storiche non ci capisce una mazza.
Ed è proprio questo il bello. Fare in modi che la gente si interessi alle auto e possa partecipare a un evento in cui si possono ammirare delle macchine come se fossero delle opere d’arte, cosa che effettivamente sono. E l’arte, quella vera, colpisce anche l’occhio meno esperto: la sua bellezza non ha bisogno di didascalie o spiegazioni per colpire. Queste arriveranno in un secondo momento, per capire nel profondo l’opera. È così con i quadri, le sculture, i film. È così anche per le auto d’epoca.
Quindi, all’entrata principale della fiera non ci sono banconi di ricambi, ma tre auto di quelle che non si vedono in giro per strada. Nel 2013 una Ferrari 250 GTO parcheggiata lì, nel padiglione 18, ha fatto da musa ispiratrice a Quartamarcia, quest’anno è stata una 250 SWB Competizione a lasciare senza fiato.
Le case automobilistiche portano le nuove creazioni, ed espongono qualche gioiello del passato. Questa edizione inedita di novembre è stata fortunata (oltre all’asta Duemila Ruote, di cui abbiamo ampiamente parlato) anche per le celebrazioni dei 110 anni di Lancia. Esposte 15 auto che hanno ripercorso la storia del marchio torinese (noi l’abbiamo fatto con una pillola video sulla Fulvia Sport Zagato).
Fuori, la pista. Ne abbiamo parlato con gli organizzatori della fiera. Un evento che ha come core business le automobili, deve prevedere anche l’accensione dei motori. E se il parcheggio della fiera non è il Nurburgring, noi nel nostro piccolo un po’ ci esaltiamo comunque a vedere una Fiat 128 Rally che va a cannone, oppure l’Alfa 75 dei carabinieri con le sirene accese, che riporta a galla suoni e ricordi d’infanzia.
Infine, la fiera stessa. Vi immaginate tutti i padiglioni di Rho pieni di auto d’epoca?