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Maserati Boomerang, un missile firmato Giugiaro

Maserati Boomerang. Disegnata da Giorgetto Giugiaro.

L’avanguardia pura degli anni 70. Una sportiva estrema, il massimo della tecnica e del design, pensato per guardare alle linee del domani. Ovviamente, come molti prototipi non si è avvicinata alla produzione, ma non era questo il suo obiettivo.
La Maserati Boomerang era un esercizio di stile. Presentata al Salone di Torino del 1971, questa concept car era qualcosa di talmente avanti che ancora non si era visto niente del genere.
E il 5 settembre 2015 sarà messa all’asta da Bonhams, a Chantilly in Francia, in una lotta al rilancio che sicuramente raggiungerà un prezzo molto elevato, considerando che si tratta di un esemplare unico. Secondo le prime indiscrezioni si parla di una cifra intorno ai 4 milioni di euro.

Maserati Boomerang. Si tratta di un pezzo unico al mondo.

Questa macchina ha partecipato ad alcuni dei concorsi di eleganza più importanti del mondo, a partire da Pebble Beach per arrivare a Villa d’Este.

La Maserati Boomerang, dopo l’anteprima a Torino, nel 1972 è stata esposta al Salone di Ginevra, questa volta come automobile completamente funzionante. Sotto il cofano era stato montato un motore con otto cilindri a V, capace di erogare una potenza vicina ai 300 cavalli e di raggiungere una velocità massima di circa 300 km/h. Un mix di potenza e di design estremo, che ha combinato in un esemplare unico prestazioni molto elevate e la libera fantasia di un genio come Giorgetto Giugiaro.

Maserati Boomerang. Estremi anche gli interni.

Giugiaro, è bene sottolinearlo, è stato scoperto da Dante Giacosa (il creatore della 500), che gli propose un posto nell’ufficio design della Fiat. Qualche anno dopo, nel 1959, è diventato manager della Bertone. Aveva solo 21 anni.

Maserati Boomerang. Giugiaro ha puntato su linee squadrate e superfici trasparenti.

 

Redazione:

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  • Ciao, sono Manuel ed ho 61 anni. La ricordo bene, questa creazione, Giorgetto Giugiaro in persona la condusse di fronte alla concessionaria Porsche di Piero Monticone, in piazza Adriano a Torino.Credo luglio 1972. Il maestro scese, e lanciò un "grido" a Monticone "ma non la volevi provare? è da un pò che me la conti, ecco, siamo qua".
    Io non ricordo di avere più provato un'emozione così, relativamente ad un'automobile. E' davvero un'opera d'arte senza tempo.
    Scusate la prolissità
    Manuel

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