La Volkswagen Golf GTI è una macchina che ha segnato un’epoca, diventando portabandiera di quelle piccole bombe, in inglese hot hatch, che hanno fatto sognare un’intera generazione. L’idea di base oggi può sembrare ovvia: rendere sportiva un’auto di serie, economica. Probabilmente all’epoca non lo era, ed è stata un’intuizione dell’ingegner Lowemberg.
Se la Golf è stata concepita per essere poi presentata al Salone di Francoforte del 1975 e venduta dal 1976, dal 1974 c’è stato un altro esperimento della casa tedesca.
Si tratta di quello che può essere considerato il mezzo più vicino a un Maggiolino GTI, chiamato Volkswagen 1600S Bizorrao.
Già dal nome si può capire che non era un’automobile destinata al mercato della Germania. Realizzato dalla divisione brasiliana della Volkswagen, era la cosa più simile a un’auto sportiva, derivata dalla storica macchina raffreddata ad aria.
Ma vediamo come era fatto questo “mostro” brasiliano, contestualizzandolo negli anni in cui è stato commercializzato. Anzitutto aveva doppi carburatori e una potenza di 65 cavalli. Che comunque erano 15 in più rispetto a un modello normale.
Per accelerare da 0 a 100 km/h ci impiegava circa 16 secondi. Un tempo che, considerando l’epoca e il tipo di macchina, non è affatto male. Nel 1974 avrebbe comunque battuto altre macchine con una vocazione sportiva più profonda della sua.
Tra i vari accessori installati in chiave sportiva c’è una plancia con molti strumenti in più rispetto alla versione base. A partire dai manometri, passando per l’orologio, e per arrivare infine al volante a tre razze. Inoltre, aveva, sospensioni abbassate e cerchi da 14 pollici per migliorare l’esperienza di guida.