Lamborghini celebra il bestiale LM002
Sono passati quasi 25 da quando a Sant’Agata bolognese è calato il sipario su uno dei mezzi più esagerati di sempre. Si tratta del Lamborghini LM002, una bestia da fuoristrada con l’animo di una supercar.
La casa automobilistica ha deciso di ripercorrere le tracce di questo mezzo a poche settimane dal lancio del nuovo suv, l’Urus, previsto per il 4 dicembre 2017.
Sembra un buon momento per tornare indietro nel tempo e guardare a quando in questa industria si osava per davvero.
In particolare nel mondo anglosassone veniva soprannominato “Rambo Lambo” e partendo da un iniziale progetto fallito per creare un mezzo destinato all’uso militare (ecco come i soldati americani hanno distrutto un LM002), di fatto ha aperto un mondo nuovo per la Lamborghini: quello della trazione integrale.
Un dettaglio fondamentale per un veicolo del genere, che sotto il cofano aveva il motore V12 di 5.2 litri e 450 cavalli derivato dalla Countach.
Veniva prodotto secondo ogni caratteristica della Casa del Toro: interni in pelle, aria condizionata, impianto radio di alta qualità, gomme Pirelli Scoprion che erano state disegnate appositamente per garantire aderenza anche in terreni soffici e insidiosi come la sabbia.
Non era e non è un veicolo adatto a chi ci tiene all’ambiente o vuole risparmiare sul carburante. L’unica mossa per combattere i consumi esagerati era quella di montare un grande serbatoio di carburante, con una capacità di quasi 170 litri.
L’azienda emiliana ha girato un video con l’esemplare telaio n.12231, che è stato interamente restaurato dalla divisione Polo Storico. Così vuole far ricordare che è stata la Lamborghini a creare il primo suv estremo.