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    Categories: Storie di auto

L’Alfasud Club Italia racconta la passione

Alfasud TI.

Quattro giorni di Salone sono stati molto intensi e faticosi. Ma Auto e Moto d’Epoca 2015 (guarda il video) è stata un’edizione molto particolare per noi.
Abbiamo visto da vicino la passione vera, quella che abbiamo anche noi, che ci piace, e che vogliamo raccontarvi.

E abbiamo scelto l’Alfasud Club Italia, che secondo noi dimostra questo concetto alla perfezione. Perché un alfista ha campo facile, quasi tutti i modelli sono apprezzati dagli appassionati di auto, e in realtà anche da chi non ci capisce niente.
L’Alfasud però si è fatta un nome strano nel corso degli anni. È un’auto geniale e di questo noi, nel nostro piccolo, ne siamo convinti.

La situazione italiana dell’epoca in cui è nata era difficile e così, per certi versi, lo è stato il suo. Almeno a livello di immagine dopo anni, perché in carriera questo modello ha venduto tanto, quindi il mercato le ha dato ragione.

E le ha dato ragione anche la storia. Perché un’auto così innovativa (vi raccontiamo la sua storia qui) oggi viene riscoperta. In un evento importante come quello di Padova, l’Alfasud non è mai passata inosservata. Anzi.

Così i nostri amici hanno passato giornate intere a raccontare la loro passione e ogni dettaglio di questa auto d’epoca. Parlando con chi la ricorda con affetto, ma anche con chi la denigra.

Allo stand è arrivato anche Fabrizio Giugiaro, che ha raccontato i ricordi di infanzia, quando suo padre Giorgetto e l’ingegnere Rudolf Hruska stavano dando vita a questo grande progetto.
Come potrete vedere nelle immagini del video che abbiamo girato allo stand, oltre a una TI e a una Sprint c’era anche una Giardinetta. Modello rarissimo, che molti non avevano mai sentito nominare.

Noi di Quartamarcia a questa auto ci siamo affezionati, così come agli amici dell’Alfasud Club Italia. Continuate così!

Daniele Boltin:

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  • Ciao, bellissimo video, complimenti.
    Sono socio dell'Alfasud Club Italia dal 2014, felicissimo possessore di una Alfasud SC 1.3 del 1982 con la quale ho percorso circa 300.000 chilometri usandola per vent'anni, fino al 2002. Posso dire di averla sempre sfruttata in lungo e in largo senza farle risparmiare niente in quanto a strade di montagna o lunghi viaggi autostradali, memorabile il viaggio in cinque persone con bagagli e portapacchi da Verona a Catanzaro, fatto tutto d'un fiato, fermandosi solo per i rifornimenti e per la pipi. Ho sempre cercato, comunque, di curare la manutenzione alle giuste percorrenze e con i prodotti consigliati dalla casa.
    Ad un certo punto, nel 2002, per lavoro dovevo usare un'altra vettura quindi si trattava di disfarsi dell'Alfasud, ma non ce l'ho fatta, l'ho tenuta in garage dai genitori continuando a pagare il bollo senza utilizzarla per altri 12 anni.
    Nel 2014 girovagando su internet mi sono imbattuto nel sito dell'Alfasud Club Italia, la prima cosa che ho detto è stata: "BRAVI, CI MANCAVA!"
    L'ho rimessa in moto per partecipare al terzo raduno nazionale, sulle Dolomiti, pensando che non ce la potesse fare (il motore non è mai stato aperto e risente un bel po' dei suoi chilometri sulle spalle), invece mi ha dato una soddisfazione enorme, inoltre, anche il raduno del 2015 ci ha portati in montagna e chi conosce il passo Gavia e il passo dello Stelvio sa di cosa sto parlando.
    Nel mio caso, parlare di Alfasud vuol dire parlare della mia prima auto che mi ha accompagnato da giovane spensierato fino al momento in cui hai un'età con delle responsabilità per la famiglia e per il lavoro.
    Ricordo quando gli amici restavano stupiti guardando il motore Boxer non credendo ai loro occhi oppure i freni a disco sulle quattro ruote con quelli anteriori inboard, per non parlare della comodità dei posti posteriori, con tantissimo spazio per le gambe ed il poggiatesta integrato nello schienale.
    Vero il fatto che sia stata considerata un'auto "progettata bene, ma costruita male", purtroppo.
    Sono contentissimo di far parte del Club che valorizza l'Alfasud, perché lo merita veramente. Inoltre nel Club ho avuto modo di incontrare persone eccezionali con le quali ci divertiamo tantissimo. Nei nostri raduni non esiste solo il viaggio fine a se stesso, c'è anche la possibilità di passare qualche giorno in compagnia di amici.
    Grazie per lo spazio, e complimenti ancora per il sito Quartamarcia.it
    Ciao
    Claudio

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