Iso Rivolta IR 300, una GT italo-americana
Una volta, la parola Iso era sinonimo di microcar. Poi la svolta nel 1962, quando il costruttore italiano è entrato nell’olimpo delle supercar, con il lancio della coupé progettata da Giotto Bizzarrini e presentata al Salone di Torino.
La società Isothermos di Renzo Rivolta aveva cominciato la sua produzione prima della guerra con frigoriferi e anche con gli scooter, con il nome di Iso. Dopo la fine del conflitto è arrivato il grande successo della Isetta.
Intervistato di recente per la rivista Octane, Piero, figlio di Renzo, ha ricordato che a suo padre piacevano le macchine veloci, ma non riusciva a trovarne una che davvero fosse adatta alle sue esigenze: voleva un’auto veloce, comoda e affidabile.
«Decise che la Iso doveva produrre una macchina veloce che fosse realmente utilizzabile tutti i giorni, e avesse un prezzo nel mezzo tra quello di una Jaguar e di una Ferrari». Da qui la storia della Iso Rivolta.
Disegnata alla Carrozzeria Bertone da Giorgetto Giugiaro e alimentata da un motore 5,4 litri V8 di derivazione Chevrolet, la quattro posti Rivolta aveva un telaio in acciaio con sospensioni anteriori indipendenti, assale posteriore De Dion e freni a disco.
Fu prima supercar della Iso, e impostò alcuni criteri di base per i modelli che seguirono: telaio progettato da Bizzarrini, carrozzeria di Bertone e motori Chevrolet.
Tra i suoi sviluppi futuri tra cui la Fidia, berlina a quattro porte e passo lungo, oltre alla muscolosa Grifo. Modello di maggior successo della Iso, la Rivolta è stata prodotta fino al 1970, momento in cui erano state costruite un totale di 797 vetture.
Questa Iso Rivolta IR 300 è stato consegnata nel 1968 a una società farmaceutica con sede a Milano, che ha posseduto la proprietà della vettura fino al 1973 quando è passata nelle mani del secondo proprietario, un residente della provincia di Bergamo.
Ha venduto la macchina nel 1978 a una persona che l’ha tenuta fino al 2007. Circa due anni fa, un appassionato nell’Italia meridionale ha acquistato la Iso per poi restaurarla.
Questa Gran Turismo coupé si presenta ora con la carrozzeria in blu metallizzato chiaro, interni in vinile nero, e con il suo motore Chevrolet sotto il cofano. Un raro ibrido italo-americano nella storia dell’automobilismo.
Questa auto d’epoca è stata venduta all’asta da Bonhams al prezzo di 92 mila euro.