Il marchio Lancia non morirà (per ora)
La speranza è l’ultima a morire. E anche se realisticamente è impossibile sperare che il marchio torni ai fasti di un tempo, quando era nell’Olimpo dei rally, una cosa si può dire: Lancia è ancora viva.
Dopo la chiusura dei siti esteri nel 2017, l’unica opportunità di non vedere finire definitivamente nel dimenticatoio la storica azienda di Torino si aggrappa all’ultimo modello presente in gamma, la Ypsilon.
Forte del successo di vendite sul territorio nazionale negli ultimi anni e con 48.000 esemplari venduti nel 2018, la citycar resta un prodotto importante nell’orbita aziendale.
Infatti, l’amministrato delegato del gruppo FCA (Fiat Chrysler Automobiles), Michael Manley, ha affermato di voler continuare a puntare sulla Ypsilon.
Nell’ottica di un graduale avvicinamento al mondo della mobilità elettrica anche per FCA, un passo importante potrebbe farlo proprio la piccola automobile a marchio Lancia.
Per il 2020 è previsto il lancio di un nuovo modello aggiornato, che dovrebbe portare con sé una novità significativa. Infatti, pare che la nuova gamma sarà presentata con la versione ibrida, che vede una unità elettrica affiancata al motore termico.
Soluzione interessante per partire, anche considerando l’utilizzo soprattutto cittadino di questo mezzo, che ha come target di vendita una fascia di età compresa tra i 20 e i 28 anni, ed è particolarmente apprezzata dalle donne.
Nell’era dopo Sergio Marchionne, che nei suoi anni al timone del gruppo ha rivoluzionato molti aspetti della Fiat, alcune voci di corridoio parlano anche della possibilità di affiancare un secondo modello alla Ypsilon. Insomma, di allargare la gamma delle Lancia.
Niente di confermato, comunque. Prima di farsi illusioni bisognerà aspettare che esca qualche notizia ufficiale dagli ambienti interni all’azienda.
L’unica cosa che ci si puo augurare (cosa in verita che si spera da 30 anni) è che in Fca abbiano il coraggio di VENDERE il marchio.
Si sa per certo che hanno offerte e da anni.. e sempre hanno detto no
L’obiettivo di distruggere Lancia per non intralciare alfa e miliardi buttati da 30 anni sul quel marchio è chiaro.