Compie 50 anni uno dei mostri sacri dell’industria automobilistica italiana. A festeggiare è la Fiat 850, nata nel 1964 e che, con oltre 2 milioni di esemplari venduti, ha giocato un ruolo fondamentale nella motorizzazione della Penisola.
La sua storia è iniziata con la fine della carriera della 600. All’inizio degli Anni 60, infatti, la diffusione delle automobili, grazie al boom economico, andava a gonfie vele, e nonostante il buon apprezzamento per la 600 da parte dei clienti, la Fiat aveva deciso di guardare avanti, con un modello più grande e moderno.
Le idee di base che avevano portato alla progettazione di una nuova macchina erano di garantire un maggiore comfort, con un design più moderno, e tecnologie all’avanguardia. Il tutto a un prezzo comunque accessibile.
POCHI SOLDI, TANTE IDEE. Così è stato avviato il progetto 122. Sotto la guida di Dante Giacosa, il team di progettisti della Fiat aveva il compito di costruire un’auto moderna, con un budget molto limitato. Sono stati «adottati» quindi l’abitacolo e il tetto e la meccanica della 600.
Il risultato finale è sorprendente per l’epoca. Grazie a qualche miglioria, lo spazio per i passeggeri era aumentato, così come la sensazione di spazio e la visibilità grazie agli ampi finestrini e parabrezza.
Il successo della 850 partiva dall’estetica. Dai grandi fanali con diametro di 17 pollici, arrivando alla linea della carrozzeria, che scende verso il retro fino alla coda sporgente, un dettaglio stilistico innovativo per l’epoca.
Anche la meccanica aveva fatto grandi passi rispetto alla 600, grazie al motore posteriore di 843cc (da qui il nome 850) che garantiva una potenza di 34 cavalli nella versione standard, o di 37 in quella Super.
COUPÉ E SPIDER, ICONE DI STILE. Vista la spinta innovativa di quest’auto, Fiat ha deciso di ampliare la gamma, con dei modelli più ricercati. Il successo è stato immediato, grazie alla coupé (disegnata dal centro stile Fiat) e alla Spider (nata dalla matita di Bertone), che avevano uno stile da sportiva di gamma più alta, e un prezzo tutto sommato accessibile. La berlina, infatti, costava 750.000 lire, il coupé 980.000 e la spider 1.080.000.
Nel 1968 tutta la gamma della 850 è stata ritoccata, con nuovi dettagli e materiali migliori nell’abitacolo, oltre a un nuovo motore per le versioni sportive, che aveva una cilindrata di 903cc e una potenza di 52 cavalli.
Nel 1971, dopo 2.203.380 esemplari prodotti, la 850 esce di scena. Per Fiat inizia una nuova era con la 127, che introduce nel segmento motore e trazione anteriore. Una scelta che ha messo le base per le successive best seller mondiali: la Uno e la Punto.
Grande, cara Fiat 850, nostalgia di te, di quei tempi e di coloro che ho amato e non torneranno più.
Fabio