Historic Formula 1. Bernie Ecclestone ha comprato il marchio.
La Formula 1 di oggi ha qualche problema. Che sia colpa dei nuovi motori, o delle regole o dell’organizzazione, è difficile dirlo, ma una cosa è certa: a guardare un gran premio ci si annoia.
Cosa che non succedeva una volta, quando l’elettronica era un miraggio e i piloti guidavano.
ECCLESTONE VUOLE L’HISTORIC. È giusto, in fondo, che la F1 sia diventata un po’ noiosa: è una categoria che segna l’avanguardia tecnologica per il settore automobilistico, quindi servono macchine futuristiche e motori più “green”.
Manca però l’elemento passione, è Bernie Ecclestone se n’è accorto. Il patron del Circus, infatti, ha registrato in Europa il marchio Historic Formula 1.
La sostanza, a quanto pare, sarebbe di far correre le auto che hanno fatto la storia della F1, guidate da piloti ormai “pensionati”, ma che sono rimasti nel cuore degli appassionati.
La proposta è stata accolta calorosamente da alcuni ex piloti come Gehrard Berger e Martin Bundle.
Eddie Irvine, invece, ha detto: «Non è una cosa per me, ma molti ex piloti e tanti appassionati vorrebbero la Historic Formula 1».
I “VECCHIETTI” VOGLIONO SICUREZZA. Qualcosa di simile esiste già, e si chiama Masters Historic Racing. Si tratta di un campionato dedicato ai proprietari di vecchie auto di Formula 1, che si possono sfidare su alcuni dei più importanti circuiti del mondiale tra cui Silvertsone, Spa e il Nurburgring.
La Historic Formula 1, però, potrebbe portare una svolta, grazie ai piloti, che avrebbero un grande seguito di pubblico.
Un concetto sottolineato anche da Bundle, il quale ha detto che un evento del genere avrebbe un grande potenziale economico ma le auto dovrebbero essere più sicure di quelle di una volta, e meno faticose da guidare.
Sulla sicurezza nella Historic Formula 1 si è espresso anche il campione iridato del 1996, Damon Hill che ha dichiarato: «Molti vecchi piloti preferiscono andare a letto presto la sera, con un buon libro».