Finali mondiali Ferrari 2018, la domenica del Cavallino
Domenica 4 novembre si è svolto, presso l’Autodromo Nazionale di Monza, uno dei maggiori eventi interamente dedicati al Cavallino Rampante. Trattasi dell’ultimo di ben quattro giorni consecutivi durante i quali si sono disputati i tre campionati del Ferrari Challenge, le categorie clienti, l’XX Programmes e le F1 clienti.
L’evento non aveva da offrire soltanto lo spettacolo in pista, ma anche una esposizione di modelli nuovi della gamma stradale e una bellissima mostra con alcune tra le più rappresentative storiche della casa di Maranello. Motivo per cui non sono riuscito a dedicare molto tempo alle gare su pista.
Appena arrivato all’autodromo sono riuscito ad assistere alla gara delle monoposto del passato: trattasi delle auto che hanno corso nei campionati tra gli anni ottanta e i giorni nostri, pilotate da fortunati privati che hanno dato grande spettacolo.
Dopo aver visto la partenza delle 488 mi sono diretto verso la zona antistante l’area paddock dove è stata allestita una grande area espositiva. Al centro una passerella con ben tre esemplari della 488 Pista, la variante più cattiva del modello a motore centrale di Maranello. Poco distante ci sono state una grande area bambini, lo showroom con la gamma dei modelli stradali quasi al completo, comprendente anche la nuovissima 812 Superfast, e poco più avanti la mostra dedicata ai fasti del passato. In quest’ultima parte, nonostante fossimo già in autunno, ho sentito un caldo quasi asfissiante per via della tanta gente presente, ressa più che comprensibile considerando fossero presenti modelli come F40 Lm, 410 Superamerica, 166 carrozzata Touring, alcune 750 con motore a quattro cilindri, tra cui quella su cui morì Ascari proprio su questo circuito, 250 coupè, 333 Sp, F355 Scuderia e anche alcune monoposto di Formula 1 appartenute a piloti come Bandini, Lauda, Villeneuve, Alboreto e Schumacher. Mentre ero impegnato a far foto a questi capolavori del passato mi sono perso l’esibizione in pista di altri capolavori, quelli del presente, le Ferrari Fxx, Fxx K, Fxx K Evo, 599 Xx e 599 Xx Evo.
Non potevo poi certo dimenticarmi di fare due passi nell’area paddock a vedere da vicino le auto del campionato monomarca, ferme ai box con addosso i graffi e le botte accumulate nel corso del weekend. Al termine di questo giretto mi sono imbattuto nell’unica seccatura della giornata: l’obbligo di fare la fila e riesibire il biglietto anche per uscire dalla zona box.
Una volta spostatomi alla variante Ascari ho assistito ad un’altra bella gara con le 488 Challenge per poi passare all’esibizione con quattro Formula 1 del recente passato tra i cui piloti c’è stato il veterano Giancarlo Fisichella.
Più tardi, dopo il passaggio delle 488 del campionato Wec, una volta recatomi al muretto del box, riesco ad assistere al gran finale sulla griglia di partenza, svolto in presenza del direttore della scuderia Maurizio Arrivabene, che non ha mancato di ringraziare tutti i presenti, e del responsabile dell’ufficio stampa Alberto Antonini, composto da parte delle vetture che hanno corso in questi quattro giorni e anche da alcune storiche stradali. In testa sulla griglia le ultime due nate del Cavallino: le Ferrari Monza Sp1 e Sp2, che avrò modo poi di incrociare di persona durante il loro spostamento sull’apposito camion al termine della giornata. Tra i piloti presenti non ho potuto non notare il grande Renè Arnoux, uno dei massimi protagonisti della Formula 1 dei bei tempi che furono.
Al termine della festa tutte le vetture si sono spostate ai box e vi assicuro che è stato meraviglioso vedere così da vicino i modelli del programma Xx, delle Ferrari così particolari che capita rarissimamente di incrociare, anche alle mostre.
Una bella giornata in rosso, nonostante il cielo si fosse mostrato grigio, che si è svolta serenamente e che ha richiamato un gran numero di spettatori, anche da lontano, che non hanno mancato di portarsi a casa come souvenir una gomma Pirelli 315/705-19 usata, come ha fatto anche il sottoscritto, o un pezzo di carrozzeria delle 488 che si sono incidentate nel corso delle gare. Segno che l’affetto che gli amanti delle auto provano per la Ferrari non si assopirà mai e che, fortunatamente, in Italia non si campa solo di calcio.