Fiat 126 Personal 4, un amore a prima vista

29 marzo, 2016 | Redazione

di Marco Bellotti

Fiat 126

Fiat 126 Personal 4.

Nel 2014  è iniziata la ricerca di una Fiat 126 Personal 4 motivato dal fatto che mio nonno quando ero piccolo ne possedeva una di un bellissimo colore: azzurro adriatico (o azzurro puffo come la chiamavo io).
Di annunci di questo modello ne è pieno il web: di qualsiasi colore, di qualsiasi versione, di qualsiasi annata, a qualsiasi prezzo; c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ne ho visionate diverse ma senza mai trovare quella che mi suscitava qualcosa… quella sensazione che alcune auto ti trasmettono quando le vedi per la prima volta e che ti dicono “prendimi!”.

Un giorno vidi un annuncio su internet di una 126 in serie speciale Silver (edizione limitata) non lontano da casa mia e ad un prezzo stranamente basso (leggi i consigli per comprare una Fiat 126 usata). L’annuncio, se non per il prezzo, non attirava un granché: la descrizione era “vendo 126 d’epoca, originale, tenuta bene” senza altri dettagli, la foto era stata fatta con poca luce, in garage ed era pure sfocata. Mosso dalla curiosità fissai un appuntamento per vederla.

Mi informai nel contempo sulla rarità delle versioni speciali. Erano quattro ed erano modelli più accessoriati rispetto alle versioni normali (Qui tutta la storia della Fiat 126) e dotati di interni dedicati: la Silver e la Black prodotte per due anni, si dice in appena 1.000 esemplari ciascuno, sostituite poi dalla Red e dalla Brown, prodotte per altri due anni.

Il giorno in cui andai a visionarla, nell’istante in cui mi aprirono il garage, vidi le condizioni di quella piccola auto e alla prima occhiata, ancora al buio, pensai “Quest’ auto potrebbe anche essere senza un motore che la porto via con me!!”. È stato amore a prima vista.
Le condizioni erano stupefacenti, e rimasi sorpreso nel venire a sapere e nel costatare che si trattava di una auto d’epoca conservata. Notai con piacere che essendo del febbraio del 1979 faceva parte proprio dei primi lotti prodotti in queste versioni speciali.
Ovviamente era ferma da anni, quindi con la batteria a terra non riuscii a sentirla in moto.

La 126

La 126 di lato.

Proposi al proprietario di poter tornare con un conoscente meccanico che poco distante aveva un’officina di auto d’epoca e lui mi disse di conoscerlo. Questo mio conoscente aveva cercato di comprare questa Silver qualche anno prima ma senza chiudere purtroppo la trattativa. Per prima cosa allora telefonai a lui chiedendogli informazioni sulle condizioni su quell’esemplare. Lui, sorpreso che fossi riuscito a trovarla, mi confermò di conoscere molto bene quell’auto, che era sana, conservata, ma con un motore prossimo a passare a miglior vita.

 

La Fiat 126.

La Fiat 126.

In pratica la storia è stata questa: il proprietario possedeva anche una 500 che però voleva equipaggiare con un motore elaborato (in questo video una 126 trasformata in spazzaneve). Fece un cambio e montò il quasi esausto motore della 500 sulla 126 Silver e vendette il motore ancora buono della 126 per “far cassa”. La cosa curiosa è che il motore fu venduto al meccanico che conoscevo che a sua volta lo rettificò da zero facendolo tornare nuovo a km zero e lo mise in vendita.
Quindi alla fine della storia in caso avessi acquistato la Silver avrei potuto ricomprare quello che era il suo motore originale di fabbrica, ma rimesso a nuovo.
Dopo una breve contrattazione del prezzo per la 126 Silver sono riuscito a portarmela via per quattro lire, nonostante il suo valore sia, dato che si parla di una versione in edizione limitata, di circa cinque volte tanto.

Il giorno in cui l’abbiamo ritirata il proprietario mi assicurò che con quel motore ci sarei arrivato dove avrei voluto… peccato che dopo 10 km iniziò a fumare nero e di li a poco si sarebbe arreso.
La cosa non mi spaventò perché avevo già prenotato tutta la meccanica nuova per essere rimontata nel vano motore per la quale era stata fabbricata in origine.
Da quel giorno, la mia 126 subì un restauro totale della meccanica che l’ha portata oggi ad essere più efficiente che mai.

Guidarla è divertentissima e grazie alla sua marmitta scoppiettante fa girare tutti i passanti per strada (una Porsche fa davvero meno rumore!).
Grazie a me è tornata a vivere e a scorrazzare sulle strade più in forma che mai e tra le diverse auto d’epoca che possiedo devo dire che è quella che suscita più simpatia a tutti quelli che la vedono e ci salgono tant’è che è stata anche “ospite” per circa due mesi all’interno di un noto locale sui Navigli milanesi dove ha fatto bella mostra di sé e ha riscosso talmente tanto successo che il barman le ha dedicato un cocktail dello stesso colore della carrozzeria, grigio, che è stato chiamato appunto Silver 126.

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