Il primo contatto con la Citroen 2 CV Charleston c’è stato nel 2012. Il mio migliore amico aveva appeno preso la patente e come prima auto ha avuto in regalo tale vettura, che definire singolare (in senso buono) è dire poco!
Una macchina che suscita tenerezza a vederla, ma certamente non teme confronti! Del resto due freschi diciottenni “in sella” ad un mezzo simile non si vedono tanto facilmente.
Diversi amici e conoscenti della nostra età viaggiavano con auto nuove, mentre noi due avevamo un “oggetto” leggermente diverso; diciamo che se gli altri ci parlavano di quanto fossero belli i loro fari xenon, il clima a controllo automatico ecc ecc, noi rispondevamo a suon di: capote in tela da far invidia al duetto, sospensioni idrauliche che neanche le meglio elettropneumatiche di oggi hanno così tanta efficienza e consumi da far fallire un benzinaio. Andavamo spesso appena usciti da scuola a fare il giro di tutti gli istituti per sfoggiare a testa alta il nostro stile, o meglio, il nostro no ma del Charleston certamente sì!
Presentarsi fuori da scuola della ragazza che ti piace, con tanto di messaggio “passo io a prenderti, sono in macchina” ed arrivare con questa vettura equivaleva ad avere sempre tutti i posti occupati, soprattutto da bella compagnia.
Il viaggiare con quest’auto ci portava fuori dai ritmi a cui siamo abituati oggi, invece della solita autostrada preferivamo le statali e la radio che ci accompagnava era composta da due cilindri raffreddati ad aria.
Mare, colline, paesaggi invernali ghiacciati, tramonti estivi e tanto altro, del resto c’è vettura migliore di questa per percorre il lungomare di Lignano Sabbiadoro.
Ecco, a tal proposito, una delle poche volte in cui abbiamo preso l’autostrada è stata tornando dal mare, una bella notte d’estate. Avevamo passato una piacevole serata e durante il viaggio sentimmo uno scoppio!
L’auto rallenta la sua corsa e si ferma inesorabilmente, pensiamo di aver grippato. Fermi nella piazzola di sosta riusciamo a chiamare il carroattrezzi e una volta caricata la Charleston, decidiamo di lasciare l’autista solo nella sua cabina per goderci le stelle con tanto di capotte aperta. Bello, bellissimo ma non avevamo calcolato il freddo delle 4 del mattino, ci consolammo con una coperta.
Su una 2 Cavalli era un piacere andare in giro e fare chilometri su chilometri senza una meta precisa, con quel cambio dagli innesti completamente senza logica se paragonato a quelli di adesso.
È un’auto che rappresenta un periodo specifico della vita. Ricorda il senso di spensieratezza ed allegria che perennemente ci circondava, sempre in giro alla ricerca di nuove avventure, di posti da vedere e soprattutto da scoprire.
Da quei giorni, sono passati quattro anni, la 2 CV è stata venduta, il mio amico abbiamo auto recenti, confortevoli e con tutto l’equipaggiamento di ultima generazione.
Sembra incredibile, ma in quattro anni siamo cambiati molto, ci siamo responsabilizzati, abbiamo cominciato a lavorare entrambi e non ci vediamo moltissimo a causa di questi impegni. È altrettanto incredibile però, quanto oggi quella vettura ci faccia diventare gli occhi lucidi al solo pensiero di quel battito lento e inesorabile del motore e dell’aria che ci sfiorava i capelli, grazie Citroen!
Luca Zucchet