Dieci cose su Automotoretrò 2017
Finito il weekend di Automotoretrò ci sono venute in mente alcuni considerazioni, ovviamente semiserie, su questo evento. Un bella uscita a Torino, e una bella fiera, però siamo andati a trovare qualche pelo nell’uovo. Vi abbiamo fatto vedere un po’ della fiera in diretta su Facebook, ma attraverso lo schermo non era possibile farvi arrivare tutto quello che c’era al Lingotto.
Cerchiamo di recuperare adesso con una lista. Ovviamente, se volete aggiungere qualche punto, scrivetecelo più giù, nei commenti.
Cose brutte
1- L’odore della gente. Ok, al mattino ha piovuto e c’era parecchia umidità. Ma c’era anche parecchia gente che non vedeva la doccia da parecchio tempo.
2- Il casino. La fiera è stata sicuramente un successo ma, sarà la struttura del Lingotto o la disposizione degli stand, in diversi momenti sembrava di essere dove nessuno vorrebbe mai essere nel weekend, tipo un centro commerciale.
3- I nerd con lo zainetto. Dalla fiera dell’elettronica a quella delle auto d’epoca sono uguali. Non è possibile.
4- Gli ignoranti saccenti. Solitamente hanno a fianco un amico che non ha passione per le macchine. Quindi si lanciano in lezioni improbabili cultura automobilistica.
5- Le premiazioni ASI. Un onore esserci, però difficile resistere a settordici ore di consegna coppe, targhe, manovelle e chi più ne ha più ne metta. Una media di 92 applausi al minuto.
Cose belle
1- Le Lancia Delta. Uno stand pazzesco.
2- Il Lingotto. È un posto che emana storia da ogni angolo.
3- La pista fuori. Andrebbero vietati gli eventi di auto d’epoca che ne sono sprovvisti.
4- Torino.
5- I modellini. Ce n’erano veramente tanti, per ogni qualità e per ogni tasca. Mancava solo quello che cercavi tu.