Nella turbolenta primavera del 1968, la Francia viveva un periodo di grandi proteste e disordini. Nel maggio francese, studenti e operai avevano messo a ferro e fuoco Parigi, con atti di vandalismo di ogni tipo: dai negozi di lusso distrutti alle auto incendiate in strada.
Il clima non era dei migliori per la presentazione di un’automobile, che tra l’altro portava con sé uno spirito di tranquillità abbastanza diverso da quello che si respirava in quei giorni tra le strade della capitale francese.
Comunque, la Citroen aveva deciso di farlo, aveva stabilito una data, ed era pronta a lanciare al pubblico la Dyane 6 Mèhari.
L’evento era stato organizzato al Nord, in Normandia, e così il 16 maggio del 1968, al mattino presto, i giornalisti vennero raggruppati alla stazione dei treni dove poi sarebbero partiti alla volta di Trouville-Deauville, per assistere alla presentazione della nuova macchina.
Non era la situazione ottimale per presentare un’auto come la Mehari, una cosiddetta “spiaggina”. Infatti, la temperatura rimase al di sotto i dieci gradi per buona parte della mattinata. Un fattore che non cambiò i piani, e le ragazze immagine che dovevano apparire insieme alla nuova vettura erano vestite con una tuta di pelle rossa, oppure in bikini.
C’erano otto Citroen Mehari davanti alla stampa specializzata. Si trattava di esemplari di pre serie, verniciate di colori sgargianti come blu elettrico, rosso vivo, turchese e grigio metallizzato. Le ragazze immagine interpretavano situazioni al limite del surreale: poliziotte, vigilesse del fuoco, contadine con gabbie di conigli.
Un evento molto particolare e che riscosse un particolare successo, anche perché ideato da Jacques Wolgensinger, all’epoca direttore della comunicazione di Citroen, e grande innovatore in questo campo.