Citroen 2 CV Charleston, l’auto di tutti i giorni

30 gennaio, 2016 | Redazione

di Paolo Visintin

La Citroen 2 CV Charleston di Paolo Visintin.

La Citroen 2 CV Charleston di Paolo Visintin.

La storia con “Double Chevron” inizia da lontano. Il percorso che ha portato a guidare una Citroen 2 CV Charleston è stato lungo. Partendo dalla prima auto francese che ho avuto: una stupenda DS cabrio (leggi la storia di questo gigante con l’anima).
Era bianca, e a pedali. L’ho condivisa con mia sorella (correva l’anno 1973); fino al giorno in cui, dopo un inseguimento l’abbiamo distrutta schiantandoci contro il muretto in pietra della terrazza della cucina di casa nostra.

Nel 1975 lo zio di mio papà ha acquistato una Dyane 6 arancione, e un po’ di tempo dopo ho visto la mia prima 2 CV, era esposta in una concessionaria di Udine, accanto a una GS 1220 Club marrone metallizzato che di lì a poco sarebbe stata la nostra auto di famiglia.
La GS è stata la nostra auto di famiglia fino al 1986 quando l’abbiamo sostituita con una Alfa 75 1.6.
Con la GS ho iniziato a guidare quando avevo otto anni, nel cortile di casa. Da bambino mi sembrava immensa con quei sedili confortevoli come un salotto di un color marroncino chiaro, e quelle sospensioni che facevano alzare o abbassare l’auto a piacimento.
Da lì è nato l’amore per le Citroen, che continua tuttora con la mia 2 CV Charleston: ha 417.000 chilometri, e la uso quotidianamente.

La 2 Cavalli del 1983.

La 2 Cavalli del 1983.

Arrivare a lei è stato un percorso lungo. Era il mio sogno già nel 1990, perché la volevo comprare appena presa la patente.
I miei genitori si opponevano fermamente all’acquisto della 2 CV (guarda le doti di stabilità di questa macchina) o di una Renault 4,  altra auto che mi è sempre piaciuta, dicendo che erano poco sicure e pericolose. Così ho comprato la mia prima automobile moderna.
La svolta è arrivata nel 2003 quando ho trovato in vendita su un giornale di annunci una 2 CV Charleston del 1983. L’ho comprata per 1.300 euro, subito ho iniziato a sistemarla e nel 2011 l’ho sottoposta a un restauro totale.
Con quest’auto ho conosciuto mia moglie e ci siamo sposati, ci ha portato in giro per Slovenia, Croazia e fino in centro Italia. L’abbiamo usata sia con la neve che con la capote aperta in piena estate. Oggi è la mia compagna di ogni giorno.

La 2 Cavalli ha qualcosa di magico. È un’auto con l’anima. Da cosa si capisce? Dall’espressione stupita con cui la guardano i bambini.

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1 commento

  1. Sergio Brizio ha detto:

    un grande remember ! ! !

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