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    Categories: Curiosità

Cinque prototipi Ferrari da evitare

Ferrari Pinin, uno dei cinque prototipi Ferrari.

Basta la parola Ferrari per avere un’idea di cosa sono le auto più desiderate del mondo. Il Cavallino Rampante negli anni è diventato il sinonimo della congiunzione perfetta tra le prestazioni di un’auto sportiva, e l’eleganza.
Anche se questo concetto era più spinto negli anni ’60 (secondo noi in quell’epoca si è arrivati all’apice, mai più raggiunto, del design Ferrari) anche oggi una Rossa si riconosce a prima vista.

Una storia così lunga, però, porta con sé anche delle pagine che possono essere trascurate, o anche dimenticate. In questo articolo andiamo a vedere cinque prototipi Ferrari da evitare. Per fortuna da questi studi, talvolta necessari, sono state prese solo le cose buone, e queste macchine non hanno mai visto la produzione in serie.

Partiamo dalla Pinin. La Ferrari non è una casa automobilistica che costruisce berline, e questa ne è la dimostrazione. Un esercizio di stile che porta diverse innovazioni con sé ma è meglio che non abbia mai  visto la luce. Anche perché a Maranello non hanno mai prodotto automobili a quattro porte. E il 1980 non era di sicuro un periodo adatto, a livello stilistico, per portare in strada un esperimento del genere.

Ferrari Modulo.

Un altro modello è la 512 Pininfarina Modulo. Questa macchina ha poco a che vedere con la Ferrari, ma bisogna ammettere che è un esercizio di stile decisamente futuristico per la sua epoca. Progettato nel 1967, è stato presentato nel 1970. Ancora oggi questa macchina sembra è modernissima. Ha delle soluzioni che non possono conciliarsi con la guida normale. Ma, al tempo, fare esperimenti del genere era piuttosto diffuso.

Ferrari Mythos.

Al Salone di Tokyo, invece, è stata esposta al pubblico la Ferrari Testarossa Pininfarina Mythos. Prende il telaio dal modello da cui deriva (hai visto la cabriolet di Gianni Agnelli), ed è un tentativo di creare una Gentleman’s car (come questa 335 S Scaglietti da 32 milioni), una visione moderna dei bolidi degli anni ’60. Non sembra che il risultato sia stato raggiunto, perché esteticamente non ci siamo proprio.

Ferrari Pininfarina Sergio.

La Pininfarina Sergio, invece, si basa sulla 458 (che è molto più equilibrata, ovviamente). Ideata in onore del fondatore della famosa casa di design, questa auto a livello stilistico ha il suo perché. Ma è chiaramente un progetto da studio che non pensa al fatto che un’automobile deve essere guidata. Infatti per correre con questa bisogna indossare casco e tuta: il parabrezza non c’è.

E che dire della Tensostruttura. Si tratta del prototipo da cui è nata poi LaFerrari: per fortuna il risultato finale ha corretto molte cose della concept.

Redazione:

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