Introdotta nel 1971 al Salone di Ginevra, la Countach è l’auto per eccellenza della fine degli anni ’70 e ’80, portabandiera di glamour ed eccesso, marchiata dalla Casa del Toro (guarda il video che abbiamo girato con Tonino Lamborghini).
Ma se questa è l’auto che in molti avevano appeso al muro, ci sono cinque varianti potrebbero non essere così familiari. Ecco cinque Lamborghini Countach che molti di voi non conoscevano (guarda questo esemplare verde).
Il primo è stato creato da Walter Wolf, titolare del Team F1 Wolf. Insoddisfatto del motore della sua LP400. Ha chiesto all’ingegnere della Lamborghini Gianpaolo Dallara di costruire un motore speciale per lui.
Ne è uscito un V12 5,0 litri che sfornava 450 cavalli a 7.900 giri al minuto. Montava poi passaruota allargati e pneumatici Pirelli P7, una frizione a doppio disco Borg & Beck e alettone posteriore regolabile elettricamente. Poteva raggiungere una velocità massima di 323 km/h. Ne sono state fatte solo 3.
La Lamborghini Countach Evoluzione, invece, è la più avanzata del modello ed è stata progettata, invece, da Horacio Pagani. Costruita nel 1987, parte da un punto base: l’alleggerimento.
Infatti, la struttura in acciaio è stata sostituita da fibra di carbonio e kevlar. Il risultato è stato un peso complessivo di soli 980 chili.
Il motore è stato modificato e portato a 490 cavalli vapore e poteva raggiungere una velocità massima di 330 km/h. Diverse idee sono state realizzate tra cui altezza regolabile elettronicamente, ABS, e il sistema di trazione integrale con ripartizione della coppia variabile. Cose che sono state poi riproposte nelle automobili successivamente prodotte a Sant’Agata Bolognese.
Verso la fine del 1986, Lamborghini era sotto pressione per cercare di stare al passo con la Ferrari, così venne presentata la Countach 7000. Caratterizzato da un 7.1 litri biturbo V12 che produceva ben oltre 600 cavalli di potenza e una velocità teorica di 385 km/h. L’esterno della vettura è stato radicalmente ridisegnato.
Ha una forma ancora più a cuneo, perché lo spoiler frontale è stato integrato nella carrozzeria, così come le prese d’aria sul retro, che sono state cambiate. Inoltre, anche i finestrini sono diventati singoli, senza l’interruzione a metà.
Un altro modello estremo è la Countach SS. Costruito da Al Mardikian negli Stati Uniti e basato su un modello standard del 1980, la SS è caratterizzata da un tetto rigido rimovibile che ricorda le carrozzerie Targa.
Le porte sono state tagliate con l’obiettivo di dare una maggiore idea di “spyder”.
I documenti indicano che il motore è stato portato a 4,4 litri e la potenza intorno ai 510 cavalli.
Con un prezzo di listino di 205.000 dollari nel 1980, solo le persone più ricche potevano godere di una Countach decappottabile.
Si dice che il rocker Rod Stewart è stato uno dei pochi fortunati possessori (ha avuto anche una Miura). Non si sa niente, invece, su quanti esemplari sono stati costruiti.
Nel 1994 poi è arrivata una Countach progettata per partecipare al Campionato giapponese Gran Turismo.
Aveva finestrini laterali in plexiglass e un alettone posteriore regolabile, inoltre montava ruote da 18 pollici. Il motore è stato modificato sempre leggermente e si dice che poteva erogare 550 cavalli.
Il cofano anteriore caratterizzato da un massiccio estrattore d’aria, ed i condotti NACA sul lato erano rielaborati per una migliore circolazione dell’aria al motore.