Auto e moto d’epoca 2015 – Le pagelle
Sono stati quattro giorni abbastanza pesanti, ma siamo sopravvissuti ad Auto e Moto d’Epoca 2015 (guarda il video). Noi di Quartamarcia ci abbiamo messo un po’ per riprenderci, ma adesso siamo pronti a tornare in pista.
Siccome potete leggere le banalità sul Salone delle auto d’epoca in ogni sito o rivista specializzata, abbiamo pensato di fare qualcosa di un po’ diverso. Tutti parlano di cifre, e allora lo facciamo anche noi.
Quindi noi vi raccontiamo Padova con delle pagelle, con il punto di vista di chi “sta dietro il bancone”.
VOTO 0 – L’ODORE DI WURSTEL E CRAUTI
Se siete venuti a Padova sapete benissimo di cosa stiamo parlando. Nelle aree all’aperto della Fiera di Padova era qualcosa di ingestibile. Gli espositori conoscono ancora meglio la situazione. Diciamo che sentire queste “essenze” anche prima delle 9:00, con ancora il sapore di caffè in bocca non è il massimo.
In certi momenti anche i garage interrati della fiera erano pregni di questo odore. Prossimo anno pizza.
VOTO 4 – GLI ESPERTI DELL’ULTIM’ORA
Quando si parla di auto storiche, la percentuale di esperti è incredibilmente alta. Abbiamo visto una quantità impensabile di visitatori che sapevano vita, morte e miracoli di parecchi modelli.
Ovviamente tante delle loro certezze erano sbagliate ma, da quello che abbiamo visto, chi presidiava gli stand ha avuto un’ottima dose di calma per tutta la fiera.
A noi, questa situazione ha ricordato il detto “chi sa fa, chi non sa insegna”.
VOTO 10 – I CLUB
A ogni fiera la cosa è sorprendente. Perché vedere questa passione, e spesso persone che si pagano di tasca propria per diffonderla è qualcosa di unico.
Abbiamo trovato un ottimo ambiente in tutti gli stand. Per noi l’auto d’epoca è questo: che sia la Prinz, l’Alfasud, la Thema o qualsiasi altro modello. Complimenti a tutti.
VOTO 5 – LA FIERA DI PADOVA
La struttura ha dei limiti insuperabili. Si tratta di una Fiera che architettonicamente è bella, ma appartiene a un’altra epoca. Il più grande evento automobilistico d’Italia non si può tenere in un posto che intasa il traffico in città, e che non permette di far girare i motori (questa è un’emozione che è un po’ mancata).
Le voci di corrodoio che parlano di uno spostamento graduale verso Verona sarebbero giustificate. La location sarebbe adatta, così come lo è la Fiera di Milano, che avrete avuto modo di conoscere con Milano Autoclassica.
VOTO 7 – GLI ORGANIZZATORI
Abbiamo sentito tante critiche, come sempre. Ma una cosa è chiara, questo evento funziona. Per dimostrarlo basta guardare le macchine esposte, il numero di veicoli, il numero di spettatori.
VOTO 3 – I GIORNALISTI
Le lamentele dei giornalisti in coda giovedì mattina, in fila per avere l’accredito, erano agghiaccianti.
Quartamarcia non è un marchio famoso e noi, pur avendo girato il mondo, arriviamo dalla profonda periferia d’Italia e non abbiamo l’accento milanese. Quindi siamo andati a prendere un caffè e tornati dopo un po’ a ritirare l’accredito.
VOTO 4 – I CINGHIALI DEL SABATO
Una bella giornata per noi, perché abbiamo incontrato un sacco di gente. Però era anche pieno di “cinghiali”, magari un po’ tamarri. Insomma, quelli che sarebbero più a loro agio all’Eicma che a un Salone di auto d’epoca.
Lasciando stare la cultura automobilistica, la cosa più agghiacciante erano i capanelli che si formavano per scattare delle foto a “ragazze” immagine di dubbio gusto.
VOTO 0 – QUELLI CHE SALTANO LA CODA
Dalle biglietterie ai bar, i furbetti che cercano di metterci di meno in coda sono sempre dietro l’angolo. Diversi italiani (è una specialità del nostro Paese), ma anche tanti stranieri, che ci criticano per le nostre cattive abiutdini, poi arrivano qui e sono peggio di noi.
VOTO 10 – LE AUTO D’EPOCA
Ce n’era davvero per ogni gusto. Dalla Fiat Panda alle Ferrari più costose. Davvero bello vedere così tanti modelli, per ogni gusto. Per quanto riguarda i prezzi il voto è zero, ma l’argomento è ormai vecchio.
VOTO 10 – LO STAND DELL’AZIENDA VINICOLA
Noi eravamo al padiglione 15, insieme agli amici dell’Alfasud Club Italia, e la presenza di questa cantina è stata importante. Siamo diventati i migliori clienti: il morale dello stand andava tenuto ad altissimi livelli.
Io sono parecchi anni che frequento Padova e varie manifestazioni del genere in Italia Padova nel tempo si e sempre più spostata nel commercio di auto tralasciando il commercio dei ricambi per cui era nata molto probabilmente dipenderà dal fatto che ormai il ricambio originale non esiste più e si compra tutto su internet.
Ma io ricordo quanto era bello rovistare nei banchi e cercare il pezzo che ti serviva.
Comunque Padova rimane sempre il top in Italia complimenti.
Stelvio
Condivido molto della pagella stilata. In particolare modo i commenti degli “esperti ingegneri” con un bonus di notizie false da brivido….magari sono alla ricerca di gloria che non troverebbero altrove….chissà. I cinghiali poi si condensano nella giornata del sabato e son tanti. Anche la domenica non e’ più facile da un punto di vista psicologico, con i genitori in preda a spiegazioni dettagliate verso i rispettivi figli che, liberi di mente e di interesse verso i modelli storici (e c’è da capirli), creano ingorghi in corsia. Diciamo che la fiera di Padova, sempre bella ed emozionante, dovrebbe terminare il venerdì sera. Magari la farei iniziare un giorno prima, relegando la visita ai veri appassionati. Di curiosi ce ne sono con troppi in giro….
Il giovedì è fatto per chi non vuole i bambini in fiera, io ci sono stato domenica con la famiglia e ci probabilmente ci tornerò il prossimo anno perché ai bimbi piace e questa è un’ottima occasione per far loro vedere i capolavori che venivano costruiti in passato.