Il 28 e il 29 settembre Desio è stata invasa da alcune delle sue figlie più note, apprezzate e rimpiante: decine di equipaggi, provenienti da Italia, Francia, Grecia, Germania e Svizzera, hanno risposto all’appello del Registro Autobianchi per celebrare il cinquantesimo anniversario della indimenticata A112 e della meno fortunata A111.
Presenti quindi diverse A112, delle varie serie, compresa una preparata artigianalmente, con due mo-tori e quattro ruote sterzanti, due esemplari di A111, la cugina meglio rifinita della Fiat 128, alcune Bianchina, due Giardiniera, un rimarchiamento della 500 familiare, alcune Y10, due Primula, e due Stellina, la prima auto italiana con carrozzeria in vetroresina.
Nella giornata di sabato, dopo essersi fatte ammirare in un’esposizione statica, queste frizzanti utili-tarie, alcune delle quali con veleno dello scorpione Abarth, hanno girato in parata per le vie del cen-tro strombazzando tutta la loro vivacità, ben intonata con la movida giovanile colta di sorpresa in quel pomeriggio. La corsa è terminata presso il Polo Tecnologico Brianza, un quartiere industriale che anni fa ha preso il posto del vecchio stabilimento, dove la Fiat produceva i modelli del suo mar-chio laboratorio.
La domenica, con diverse vetture aggiunte al momento, la festa si è spostata sull’asfalto dell’ Auto-dromo di Monza, dove le A112 Abarth si sono sentite molto a loro agio, per poi terminare con le premiazioni.
Due modelli che hanno avuto il loro meritato compleanno, celebrato anche da molti ragazzi che negli anni settanta non erano neanche nati, a dimostrazione dell’impronta che un’auto geniale può lasciare.