Addio all’uomo che ha salvato la Porsche 911

3 novembre, 2017 | Luca Rossi

Peter Schutz, l'uomo che ha salvato la Porsche 911.

Peter Schutz.

Peter Schutz potrebbe essere per qualcuno un nome che non dice nulla. In realtà ha avuto un ruolo molto importante nella storia dell’automobile. Era un ebreo tedesco, scappato dalla Germania nazista nel 1939, direzione Stati Uniti.
Amministratore delegato di Porsche dal 1981 al 1987, è stato l’unico con nazionalità statunitense a ricoprire questo ruolo, e rimarrà negli annali per delle decisioni molto importanti. Infatti, è merito suo se la 911 esiste ancora.



Scappato insieme alla sua famiglia dalla repressione del regime, tornò in Germania anni dopo, per dirigere un’azienda che aveva avuto legami con i nazisti. Una sorta di contrappasso, che porta i suoi segni ancora oggi. Infatti Schutz impedì che la produzione della 911 terminasse.

Quando prese la carica, all’inizio degli anni ’80, l’azienda tedesca era in una situazione molto difficile, con gravi perdite dovute anche a un grave calo delle vendite sul mercato americano. Al tempo la 911 era considerata una macchina un po’ obsoleta, in quanto il motore posteriore raffreddato ad aria per qualcuno era qualcosa di anacronistico. Si era in anni di evoluzione molto veloce, e diverse auto avevano il motore frontale, raffreddato ad acqua.
Per questo il management dell’azienda tedesca decise di pensionare la 911 in favore di auto più moderne come le Porsche 924 e 928, che aveva alcune delle caratteristiche citate. Ma Schutz decise che la 911 doveva restare, perché al di là di tutto era un’auto che aveva carattere.

E Schutz durante la sua esperienza tedesca, riportò il marchio a eccellere nelle corse. Così nel 1982 ordinò al team di tecnici di prendere una Porsche 936 e di montarci un motore moderno. Da qui è iniziato il lavoro che ha portato la 956 a vincere la 24 Ore di Le Mans del 1982.


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