Volkswagen festeggia gli 80 anni di storia
Il 27 maggio del 2017, Volkswagen festeggia i suoi primi 80 anni di storia. Un compleanno importante per la casa automobilistica di Wolfsburg, che di strada ne ha fatta tanta, diventando oggi un colosso mondiale.
Tutto inizia nel 1934 quando, per sfruttare il sogno di una mobilità accessibile per tutte le classi sociali, che affascinava uomini e ingegneri, il regime nazista, attraverso il “Reichsverband der Automobilindustrie” (Associazione dell’Industria Automobilistica del Reich) commissionò a Ferdinand Porsche la costruzione della «automobile del popolo tedesco».
Il 28 maggio 1937 a Berlino veniva fondata ufficialmente la “Gesellschaft zur Vorbereitung des Deutschen Volkswagens mbH” (Società per la preparazione dell’Auto del Popolo Tedesco).
E così, insieme alla sua squadra, Ferdinand Porsche sviluppò una macchina, prontao per la produzione nel 1938 e che democratizzò la mobilità per decenni a partire dalla fine della seconda Guerra Mondiale.
Il Maggiolino è stato la colonna portante del Gruppo Volkswagen e oltre a essere l’auto di maggiore successo del suo tempo con più di 21,5 milioni di unità prodotte.
Era iniziata la vita della Volkswagen Tipo 1, al tempo conosciuta come KdF-Wagen.
Fino al 1945, però, la produzione del Maggiolino era rimasta propaganda, con solo 630 veicoli prodotti nello stabilimento di Wolfsburg. La produzione era spostata sugli armamenti per la
seconda Guerra Mondiale, inclusi veicoli militari (conosciuti come Kübelwagen) e anfibi. Dopo la fine della guerra, gli inglesi assunsero la responsabilità dello stabilimento e della città, e
improntarono la strada per il successo di Volkswagen.
Il Maggiolino Volkswagen dopo la guerra
Occupandosi in prima linea della ricostruzione, nel dicembre 1945 permisero di iniziare la produzione del Tipo 1 con 55 unità, che presto venne chiamato con affetto “Maggiolino”. Gettarono anche le basi per l’orientamento globale di mercato di Volkswagen: le esportazioni cominciarono a partire dal 1947 con cinque veicoli nei Paesi Bassi.
L’amministrazione britannica trasformò Volkswagen in una Azienda civile di fatto, che fu in grado di partire dalla pole position nel miracolo economico tedesco. Nell’ottobre 1949, gli
inglesi cedettero l’amministrazione fiduciaria al governo federale tedesco e la gestione venne affidata allo Stato della Bassa Sassonia. Il Volkswagen Maggiolino e il furgone Transporter hanno dato
forma in modo definitivo all’ulteriore espansione di Volkswagen.
Entrambi erano molto richiesti, e l’alta domanda portò alla costruzione di ulteriori stabilimenti: dal 1956 il Transporter venne prodotto ad Hannover, le scatole del cambio a Kassel, assi e utensili a Braunschweig e lo stabilimento di Emden fu costruito per le esportazioni oltremare.
Con questi successi, Volkswagen rappresentò simbolicamente il miracolo economico tedesco dopo il nazismo e la guerra, non solo in Germania ma anche all’estero: nel 1952, il primo
importatore ufficiale fu fondato in Canada, seguito dalla controllata brasiliana “Volkswagen do Brasil Ltda” nel 1953 (che ha prodotto il Maggiolino GTI).
Nel 1960 la Volkswagen venne convertita in una società per azioni. Al tempo, produceva 888.500 veicoli all’anno. Nel 1965, l’inizio della grande espansione del gruppo: acquisì Auto Union GmbH, che si fuse con NSU Motorenwerke Aktiengesellschaft nel 1969 per formare l’odierna Audi.
Le acquisizioni continuarono negli anni successivi con Seat nel 1986, Skoda nel 1991, Bentley, Bugatti e Lamborghini nel 1998, Porsche nel 2009, Man nel 2011, Ducati nel 2011 e Scania nel 2015.
Fra il 1973 al 1975, ci fu una svolta importante nella storia aziendale, con il passaggio da motori raffreddati ad aria a quelli raffreddati ad acqua e con il passaggio alla trazione anteriore, prendendo ispirazione portata dalla Fiat 128.
I modelli Passat, Scirocco, Golf e Polo portarono l’Azienda fuori dalla crisi dalla crisi petrolifera e dal calo dei volumi di vendita. La Golf, in particolare ha segnato la rinascita del gruppo, ed è diventata oggi l’erede del Maggiolino, sia nelle vendite che nella popolarità.