Duemila Ruote, chicche dal primo giorno di asta

26 novembre, 2016 | Daniele Boltin

Alfa 75 Duemila Ruote Milano AutoClassica

Alfa 75 IMSA, venduta a 300.000 euro.

Dopo il primo giorno di Milano AutoClassica, è il momento di tirare le somme sui lotti sequestrati a Luigi Compiano venduti all’asta Duemila Ruote, gestita da RM Sotheby’s.
Dopo una mattinata calma, tra insegne, biciclette e altri oggetti, è arrivato il momento del pezzo forte: le auto d’epoca.
Spesso si sono visti prezzi molto diversi rispetto alla valutazione preliminare fatta dagli esperti della casa d’aste.




Vediamo insieme le macchine e le vendite più interessanti.

Partiamo da una Maserati Bora 4.9 SS del 1971, in condizioni piuttosto precarie che, a fronte di una valutazione tra i 10 e i 12 mila euro è stata battuta a 105.000 euro.
Una pantera De Tomaso (lotto 284), anche questa con qualche lavoro da fare era stata valutata 20.000 euro, ed è stata venduta a 120.000.
Tra i pezzi più forti, il primo è stato la Alfa 75 Turbo Evoluzione IMSA Ufficiale del 1987, valutata 100-120 mila euro e venduta a 300.000 euro.
Pochi minuti dopo, una Alfa Romeo 1900 C Sprint Touring, del 1953, è stata battuta a 320.000 euro e poi l’altra auto del Biscione più attesa, la Giulia Sprint GTA del 1965, è andata via per 300 mila.

Stesso prezzo per una Ford GT del 2005.
Una Porsche 911 Carrera Speedster del 1989, invece, è stata venduta a 260.000 euro (valutazione 130-150 mila).
100 mila euro, invece, per una Fiat 131 Abarth Gruppo 4 del 1977. Infine, dal lotto 331 al 334, cifre da altissimo livello per le Porsche: Una 964 Turbo 3.6 del 1993 a 195.000 euro, una 993 Carrera RS del 1995 a 305.000 euro, una 996 GT3 RS del 2004 a 180.000, una 964 Carrera Rs del 1992 a 280.000.

Questi i prezzi dei pezzi principali all’asta e ce ne sono molti altri di minore importanza ma con prezzi molto più alti rispetto alle stime, come una Chevrolet Corvette Stingray valutata, viste le condizioni, tra i 1.500 e i 3.000 euro e venduta a 27.000, e una Lancia Flaminia GT 2.5 3C Touring del 1962 (che avrà bisogno di essere rifatta quasi da zero), con la stessa valutazione della Corvette e venduta a 30.000.

Cosa ne pensate?


1 commento

  1. carlo mai ha detto:

    Si sta avvicinando al mondo delle auto d’epoca un sacco di gente con tanti soldi che però di auto non capiscono niente. Molti modelli di queste auto si potevano comperare sul vasto mercato dei commercianti specializzati qualche giorno prima senza problemi, e al prezzo di un terzo (o addirittura un decimo) di quello che sono state pagate + diritti d’asta, (12% + IVA) ma soprattutto si potevano vedere, provare e verificare le condizioni generali di funzionamento. Queste auto sono state comperate al buio, dopo 3/4/5 anni di totale abbandono, e potrebbero nascondere sorprese di qualsiasi tipo. Pagare un’auto con un prezzo esagerato e poi scoprire che ha il motore fuso, o componenti non originali o restaurati non da professionisti ma da dei veri e propri cani del settore, potrebbe essere una bella fregatura e gli speculatori improvvisati potrebbero ributtarle sul mercato a prezzi più bassi (pur di liberarsene) innestando un meccanismo perverso di inflazione e facendo scoppiare la famosa bolla che molti esperti continuano ad annunciare.

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