Citroen, addio alle sospensioni idropneumatiche
Un’epoca potrebbe chiudersi per sempre. Pariliamo di un’evoluzione avveniristica, che 60 anni fa ha rivoluzionato il modo di vedere l’automobile, e che a distanza di tutto questo tempo è diventata un marchio di fabbrica.
Si tratta delle sospensioni idropneumatiche, che Citroen ha lanciato con la DS a metà degli anni ’50, un’innovazione che all’epoca era qualcosa di avveniristico, che ha portato l’auto verso il futuro, e che ha preso parte alla storia, grazie al salvataggio di Charles De Gaulle, che nel 1962 è sopravvissuto a un attentato solo grazie alla tecnologia Citroen, e alla freddezza del suo autista. In quel caso due gomme erano bucate, ma la macchina si è rimessa in assetto, e ha continuato poi la sua corsa.
Secondo quanto ha riportato Reuters, dopo la Citroen C5, il gruppo automobilistico francese non produrrà più macchine che montano le sospensioni idrualiche. Il motivo è molto semplice: l’azienda vuole contenere i costi di progettazione e produzione.
Al giorno d’oggi, però, le nuove sospensioni controllate elettronicamente, si sono rivelate più vantaggiose rispetto a quelle idropneumatiche. Una cosa che non è sfuggita al board di direzione, guidato da Carlos Tavares, secondo cui si può risparmiare sulla componentistica, comprando pezzi senza doverli progettare e sviluppare in casa.
Così si chiude un’era, che di fatto è già chiusa. Perché sotto il marchio DS, che nel 2014 è di fatto diventato “indipendente” da Citroen, già nessuna auto nel listino monta questo tipo di sospensioni.
Una piccola perdita di identità per il marchio del Double Chevron, proprio nel 60esimo anniversario della Citroen DS, che ha introdotto questa innovazione nell’ormai lontano 1955.